Amalia. 48 anni, nicaraguense. A El Ostional si respira un’aria particolare [#secondaparte ]. Basta camminare qualche minuto per le strade sterrate di questo paesino per notare come la maggior parte delle attività, praticamente tutte, siano gestite da donne: ostelli, comedores, pulperias. Perfino una cooperativa di pesca, tutta al femminile. Doña Amalia mi spiega che nel 2013 un gruppo di donne del paese chiese aiuto tecnico e finanziario per lo sviluppo di un allevamento sostenibile di ostriche, che sarebbe stato fonte sostenibile di alimenti e di introiti e le avrebbe dato potere, aiutandole a svolgere un ruolo importante nella leadership della comunità. Nel 2005 nasce la cooperativa “Ostra Sonriente” il cui lavoro, negli anni, cresce con successo, diventando un esempio di emancipazione e portando alla mobilitazione di altre donne di El Ostional. Sempre più donne si organizzarono per poter mantenersi con mezzi propri, senza ridursi ad essere semplici amas de casa. Con la ong Paso Pacifico, tre anni fa, arrivarono anche i corsi sui servizi turistici, ovvero come accogliere i turisti ad esempio e poi le esperienze di intercambio con altri pueblos del Nicaragua già attivi in tal senso, e ancora, i corsi di inglese, quelli di contabilità per le attività commerciali e quelli di cucina per i comedores. Ecco dunque che Amalia trasforma la sua bella casa su due piani nell’Hospedaje Amalia. Nell’iniziativa “Proyecto Ellas” vennero coinvolti anche gli uomini del paese, che impararono l’importanza della condivisione del lavoro in casa, superando retaggi machisti. Yorlin ad esempio, dell’Hospedaje Isaura, è il fratello di Doña Amalia e si occupa di tutto nell’ostello di sua moglie Isaura: dal lavare le lenzuola a preparare le stanze. L’ho visto più volte con i miei occhi stendere in giardino la biancheria ad asciugare.
A El Ostional si respira un’aria particolare. Un’aria che profuma di donne poderose, di donne con voglia di riscatto, ma non chiamatele femministe.